Quattro chiacchiere con il Consiglio Direttivo FCP: Tommaso Fusaro

Prosegue il ciclo di interviste che ci accompagnerà nelle prossime settimane alla scoperta del Consiglio Direttivo FCP. Un approfondimento pensato per portare in luce le diverse esperienze, i diversi vissuti e sensibilità che compongono il Consiglio: uno sguardo sulla persona che vada oltre alla carica istituzionale.

Oggi parliamo con Tommaso Fusaro, membro del Consilgio Direttivo FCP.

Tommaso, quale è stato il percorso che ti ha portato ad avvicinarti alla realtà delle cure palliative?

Durante la formazione universitaria ed in particolare nel periodo della formazione specialistica in oncologia ho maturato una certa insoddisfazione nell'approccio strettamente organico della malattia. Gli aspetti psicosociali, sempre trascurati, dei malati oncologici mi hanno sempre interpellato e risuonavano con le mie esperienze familiari di malattia e di perdita. Ho provato ad attrezzarmi di nuove competenze per potervi rispondere. Dopo la specializzazione è stato naturale approdare alle cure palliative domiciliari.

Cosa ti dà la motivazione per restare nel mondo delle cure palliative?

La percezione che solo in questo ambito posso continuare a prendermi cura dell'Altro continuando a nutrirmi di senso e di significato nella reciprocità della relazione di cura.

Quale è stato l’obiettivo più difficile da raggiungere nel tuo ruolo? Quale la più grande soddisfazione?

Abbandonare le certezze spesso “false” della formazione accademica e aprire lo Sguardo alla complessità dell'Umano.
Esser riuscito a vincere alcuni miei limiti e acquisire competenze altre.

Le cure palliative sono un approccio globale alla cura di persone affette da malattie croniche inguaribili. Tra tutti gli aspetti di questo approccio, quale è il lato che ti coinvolge di più?

Gli aspetti spirituali sicuramente mi coinvolgono di più. Accompagnare l'Altro alla ricerca di senso e significato di ciò che sta sperimentando. Mettere l'Altro nelle condizioni migliore di vivere in libertà e dignità sono all'ultimo respiro.

Come ti definiresti con un aggettivo?

Incompleto

Come ti definirebbero, secondo te, gli altri con un aggettivo?

Rassicurante.

Completa la frase: per te FCP è...

Esperienza di crescita professionale e umana.
Una finestra “altra” da cui osservare, comprendere il complesso mondo delle Cure palliative provando a migliorarle.

Il Consiglio Direttivo FCP è composto da membri residenti in diverse parti d’Italia: come vi coordinate tra di voi e che clima si respira al suo interno?

Il CD è ben coordinato grazie al lavoro soprattutto del Presidente e della segreteria. Il clima è collaborativo, stimolante e rispettoso delle singole identità e sensibilità

Quest’anno cade il decennale della Legge 38: quali sono le prime 3 immagini che ti vengono in mente pensando a questa legge?

  • Un puzzle incompleto
  • Fatica di Sisifo
  • Fiamma della speranza

FCP è una realtà che associa ETS in tutta Italia: quale è il valore aggiunto sul il territorio?

Il valore del volontariato e la capacità di integrare risorse per il Bene comune e per sostegno alle fragilità sociali

Off topic: nel tempo libero, qual è l’attività a cui ti dedichi con più entusiasmo?

Dipingere.