C'è ancora un pezzo di vita da scrivere
Un anno dopo
08/6/2021
di Mariana Ramona Marin
Infermiera in Cure Palliative e volontaria Croce Rossa Italiana

C'è ancora vita, ci sono ancora speranze, ci sono ancora emozioni e anche paure, eppure l'orologio sembra rimasto fermo a UN ANNO FA... a quei giorni così stampati nella mente e nel cuore che pensavi di riuscire a lenire solo con il tempo. Invece ti rendi conto che la cicatrice è molto più profonda di quanto immaginavi, che basta sfiorarla e in un attimo ti ritrovi sommerso. Come UN ANNO FA.

Ricordo il mio rientro in turno, lo ricordo come fosse ieri. Quel ritorno dall’altra parte, non da paziente ma da professionista sanitario, non in un reparto Covid, ma in Hospice. Faccio fatica a trovare differenze, dato che da subito ho pensato che l'approccio fosse molto simile, perché oltre la gestione del quadro clinico rimane al centro la persona e la sua dignità.
Indossare quei dispositivi era come prepararsi ad iniziare una battaglia, una battaglia già vinta perché sai che tutte le armi sono già dalla tua parte. Entro nella prima stanza: un ragazzo più o meno della mia età, straniero, non autonomo, lontano dai suoi affetti, apparentemente non consapevole della sua condizione clinica, ma leggo nel suo sguardo le stesse paure che ho avuto io nel reparto Covid, gli stessi bisogni, stessa ironia che usava per rassicurare i suoi cari, stessa voglia di gridare ciò che si prova e che ancora vorrebbe fare se… Se il tempo lo permetterà.
Non c'è bisogno di comunicazione verbale, basta poco per comprendersi quando hai provato sulla tua pelle le stesse sensazioni. Vorresti scomparire, strappare quei dispositivi di protezione essere libero e almeno sorridere. Ma non puoi.
È qui che devi ricercare in te quella forza che sai di avere e aiutarlo a superare le sue più grandi paure, magari tenendogli la mano, e farlo sentire meno solo.
Lui non ce l'ha fatta, così come altre persone. Il fine vita è sempre uno, per tutti, e sono sempre più convinta che la lingua madre rimanga sempre il linguaggio delle emozioni.
La nostra missione sono gli esseri umani: non oggetti, ma bellissimi processi complessi da comprendere, la cui dignità va ogni giorno difesa. L'infermiere è colui che si prenderà cura di voi e che vi tutelerà quando ne avrete bisogno; guarderà alla vostra intera persona, non unicamente a un organo malato.