C'è ancora un pezzo di vita da scrivere
Quattro chiacchiere con il Consiglio Direttivo FCP: Marta De Angelis

Prosegue il ciclo di interviste che ci accompagnerà nelle prossime settimane alla scoperta del Consiglio Direttivo FCP. Un approfondimento pensato per portare in luce le diverse esperienze, i diversi vissuti e sensibilità che compongono il Consiglio: uno sguardo sulla persona che vada oltre alla carica istituzionale.

Oggi parliamo con Marta De Angelis, membro del Consilgio Direttivo FCP.

Marta, quale è stato il percorso che ti ha portato ad avvicinarti alla realtà delle cure palliative?

Io sono figlia di un’infermeria che più di trenta anni fa ha fondato una onlus per assistere persone affette da patologie inguaribili, per cui le cure palliative fanno parte della mia biografia da molto tempo

Cosa ti dà la motivazione per restare nel mondo delle cure palliative?

Io sono un medico e credo che non esista altro ambito clinico così complesso, profondo, arricchente e motivante di quello delle cure palliative

Quale è stato l’obiettivo più difficile da raggiungere nel tuo ruolo? Quale la più grande soddisfazione?

Conciliare il fatto di essere un medico e quello di essere parte e rappresentante del terzo settore che è fatto di aspetti complessi che in parte non conoscevo.
La mia più grande soddisfazione finora è stata quella di allargare le prospettive dei piccoli contesti come quello da cui provengo e contemporaneamente rappresentarne la voce a livello nazionale. E conoscere le persone meravigliose che sono dentro il consiglio di FCP.

Le cure palliative sono un approccio globale alla cura di persone affette da malattie croniche inguaribili. Tra tutti gli aspetti di questo approccio, quale è il lato che ti coinvolge di più?

Quello che dipende dal fatto che ci prendiamo cura delle persone, che sono tutte diverse. Per cui la cura va personalizzata attraverso intuizione, ascolto, comprensione profonda ed empatia.

Come ti definiresti con un aggettivo?

Impegnata

Come ti definirebbero, secondo te, gli altri con un aggettivo?

Di solito io sono la “giovane” del gruppo, ma ahimè si sbagliano!

Completa la frase: per te FCP è...

FCP è un contenitore pieno di persone appassionate e competenti che sono dentro a contesti diversi, ma accumunati dallo stesso obiettivo. FCP è appartenenza, crescita, impegno, prospettive, costruzione e passione.

Quest’anno cade il decennale della Legge 38: quali sono le prime 3 immagini che ti vengono in mente pensando a questa legge?

Il lago di Como, dove ho iniziato il mio percorso formativo in cure palliative nel 2009; il volto di mia madre; i colori arancio e verde, rispettivamente di FCP e SICP.

FCP è una realtà che associa ETS in tutta Italia: quale è il valore aggiunto sul il territorio?

Contaminarsi nel bene, crescere culturalmente e strutturalmente, costruire un’identità solida e rafforzare le competenze e l’aggiornamento.

Off topic: nel tempo libero, qual è l’attività a cui ti dedichi con più entusiasmo?

Amo la lettura, e l’approfondimento. Se ho tempo scappo in montagna per praticare l’arrampicata libera.