Una diversa fiducia
“La buona medicina è un tavolo tenuto in piedi da tre gambe: pillole, parole e fiducia. Se una di queste tre risorse viene a mancare, l’insieme crolla.” Alle parole, che della fiducia sono nutrimento, Sandro Spinsanti ha dedicato il saggio La cura con parole oneste; in questo nuovo lavoro, che ne è l’ideale prosecuzione, si concentra invece sulla fiducia, perché è convinto che sia la sua perdita che funesta ai nostri giorni il complesso sistema delle cure: lo dimostrano innanzitutto lo scetticismo verso i vaccini anti-covid e il sempre il più diffuso sospetto nei confronti del sapere scientifico. Con la grazia e l’ironia che gli sono proprie, ma senza per questo risparmiare aspre critiche a un sistema sanitario che nel tempo si è arroccato su posizioni difensive, aggravando se possibile la relazione medico-paziente, Spinsanti esamina i vari modi in cui la sfiducia si articola e si manifesta nella medicina dei nostri giorni e come sia andata crescendo ed evolvendosi nel tempo. Intravede, tuttavia, nel ricambio generazionale e di genere che potrebbe intervenire nel governo della sanità, una positiva prospettiva futura, ma avverte che non basta la fiducia costruita solo sui rapporti interpersonali con i curanti: è necessario che questa sia sostenuta da servizi alla salute efficienti e attendibili, con cittadini che siano in grado di sapere con certezza se e fino a che punto si estende l’impegno implicito a non lasciare indietro nessuno quando la condizione di salute si incrina. Anche per questo, afferma l’autore, è ora di aggiornare il Servizio sanitario nazionale, per rendere la tutela della salute un diritto non solo proclamato, ma concretamente esigibile.