13; Il consenso informato nelle cure palliative domiciliari
Scrivo questa breve premessa a fine maggio 2020.
Abbiamo tutti vissuto la terribile esperienza legata alla pandemia COVID-19, e dovremo convivere a lungo con una diversa modalità di affrontare il “quotidiano” e lo “straordinario”.
Il COVID ci ha insegnato molte cose. Una di queste, e penso sia una delle più importanti, è stata la difficoltà della comunicazione: tra sanitario e persona malata, tra persona malata e familiare, e tra familiare e sanitario.
La legge 219/2017, per tanti e diversi motivi, non ha trovato, dalla sua entrata in vigore a fine 2017 e anche in tempo di emergenza, gli spazi e i tempi di cui necessitava: per valorizzare le preferenze delle persone malate, per consentire l’espressione delle volontà volte a realizzare percorsi di scelta e autodeterminazione.
Questo documento prescinde dal COVID, ma non può prescindere, e anzi rafforza, un concetto fondamentale che FCP desidera evidenziare: la necessità di dare piena attuazione alla Legge 219/2017.
Legge che incardina, esplicita e declina la necessità di un Consenso Informato come base di una relazione di cura tra équipe sanitaria e persona malata: quel Consenso Informato che in Cure Palliative acquisisce ancor più valore, perché la persona coinvolta, oltre che
malata, è inguaribile.
Buona lettura,
Stefania Bastianello
Presidente FCP